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Allarme inglese: “Gli studenti cinesi sono spie industriali, lasciano cimici nei computer”

Martedì, 29 marzo 2011 • Categoria: Spionaggio

LONDRA – Se non fosse vera sembrerebbe una spy story di terza categoria. La denuncia viene da fonte autorevole: Sir James Dyson, imprenditore celebre e stimato, quello che ha inventato l’aspirapolvere senza sacchetto, ed è confermata da Nicola Dandridge, amministratore delegato di Universities Uk: “Siamo a conoscenza del problema”. Ma qual è il problema? Il problema sono gli studenti cinesi che frequentano le università britanniche e da queste succhiano,anzi rubano il sapere.

Apparentemente non si tratta di un rigurgito razzista, ma di una questione di spionaggio. “Vengono, si iscrivono nelle nostre università da urlo, poi tornano a casa loro e ci fanno una concorrenza serrata. Ma soprattutto piantano cimici nei computer e rubano materiale scientifico e tecnologico di primissima importanza. 007, insomma, più che studenti. So di casi spaventosi”, ha rivelato Dyson al Sunday Times. “Nei pc vengono impiantate delle cimici così che le informazioni continuino ad essere trasmesse all’estero anche quando il ricercatore ha lasciato il suo posto. Ho le prove”. La denuncia di Dyson è grave, e lo è ancor di più nella misura in cui
appare realistica. “Non è il comportamento che ci aspettiamo dagli studenti
stranieri”, ha ribattuto David Willetts, sottosegretario
all’Università.

Spiare Pc

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Bossi e le cimici: perché non ha denunciato lo spionaggio?

Mercoledì, 5 gennaio 2011 • Categoria: Intercettazioni

La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal leader della Lega Nord Umberto Bossi, che ha raccontato di aver trovato, un paio di mesi fa, delle "cimini" sia nel suo ufficio presso il Dicastero delle Riforme sia nella sua abitazione romana. Qualcuno, quindi, stava spiando il Senatur e gli inquirenti non solo vogliono capire chi ne aveva l'interesse ma anche perché Bossi non ha denunciato il fatto appena ne sarebbe venuto a conoscenza. Umberto Bossi spiega che a sospettare per prima della presenza di "cimici" fu la sua segretaria Nicoletta, perché "c'era gente che sapeva le sue cose" spiega il leader del Carroccio. "Nel dubbio abbiamo fatto fare una bonifica - spiega - Nel mio ufficio ne hanno trovata una vicino al tavolo nella presa di corrente, un'altra sul frigorifero". Nella sua abitazione presso Porta Pia, invece, "ne hanno trovate un bel po' dove ci sono i bocchettoni dell'aria calda" racconta.

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Bossi: nessuna traccia di microspie

Martedì, 4 gennaio 2011 • Categoria: Intercettazioni

Giorno 3 gennaio la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta in seguito alle recenti dichiarazioni di Umberto Bossi, leader del Carroccio, circa il ritrovamento di alcune microspie nella sua abitazione di Roma e nel suo ufficio, fatto inammissibile.Ad allermare il Senatùr erano stati i sospetti di una persona molto vicina a lui che aveva notato come fatti, dati ed informazioni fossero a conoscenza di troppe persone, una vera e propria fuga di notizie che politici e personaggi influenti vicini al leader hanno giudicato davvero pericolosa.

A quel punto Bossi ha deciso di avvisare il Ministro degli Interni Roberto Maroni e di incaricare una ditta privata per effettuare i primi e dovuti controlli, necessari per riuscire a scovre eventuali microspie e cimici. I primi risultati delle ricerche sono negativi: non viene trovato nulla.Dopo la ditta privata interviene così anche la polizia scientifica, ma il risultato è lo stesso: nulla. Nonostante i controlli accurati, neanche l’ombra di cimici. La deduzione più ovvia degli investigatori è che se qualcuno le avesse messe, doveva essere una persona vicina a Bossi, in grado cioè di saper dei controlli in arrivo e quindi di togliere le microspie.

Microspie su Spiare.com

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Bossi: "Cimici in casa e in ufficio a Roma"

Lunedì, 3 gennaio 2011 • Categoria: Intercettazioni

Delle "cimici" sono state trovate un paio di mesi fa nell'ufficio di Umberto Bossi al ministero delle Riforme e nella sua abitazione romana, nella zona di Porta Pia. E' stato lui stesso a raccontarlo chiacchierando con i giornalisti nella notte a Ponte di Legno. Parole che hanno provocato l'apertura di un fascicolo d'inchiesta da parte della Procura di Roma.

Bossi ha detto che la sua segretaria al ministero si è insospettita perché - ha spiegato - "troppa gente sapeva quello che avevo detto solo a lei". Così sono stati fatti dei controlli "e hanno trovato una cimice nel mio ufficio al ministero e diverse nella mia casa di Roma". Non le hanno trovate a Varese, però. "Lì - ha commentato sorridendo - ho fucile da caccia e rivoltella". Il tutto è successo "un paio di mesi fa", ha precisato il ministro che ha detto di non avere idea dei responsabili. "Come si fa a sapere chi sono? - ha osservato - Sono scemi sì, ma non del tutto. Abbiamo chiamato un privato per la bonifica. Non volevo far casino, tanto un'inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare". Il segretario della Lega ha comunque avvisato il ministro dell'Interno Roberto Maroni "che ha mandato un po' di suoi uomini".

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