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Guida all'individuazione delle microspie

Martedì, 15 giugno 2010 • Categoria: Controspionaggio

Le soluzioni e le tecniche per monitorare un ambiente possono essere davvero molteplici. Di seguito riepiloghiamo in sintesi le più diffuse e note:

1) MICROSPIE A RADIOFREQUENZA.
Tecnica relativamente antica, ma ancora oggi più utilizzata in assoluto. Si hanno notizie delle prime rudimentali “microspie” già poco prima della seconda guerra mondiale. A quei tempi erano scatole di legno per nulla miniaturizzate, ma sembra che fossero già molto efficaci. I segnali acustici presenti sulla linea telefonica o nell’ambiente modulano la portante radio: viene così trasmesso nell’etere ogni suono, voce e rumore a distanze solitamente non elevate. Le microspie telefoniche non necessitano quasi mai di pila o di alimentatore in quanto prelevano corrente dalla linea telefonica. Le microspie sono caratterizzate da facilità e rapidità di impiego, lunga durata della trasmissione anche quando alimentate a pile e costi operativi molto contenuti o nulli. Stanti le dimensioni ridotte possono essere collocate praticamente ovunque, anche all’interno di telefoni cellulari, cornette, cordless, indumenti, oggetti personali, ecc. Necessitano di una postazione ricevente nelle vicinanze (“listening post”) solitamente rappresentata da un radioricevitore talvolta connesso ad un registratore. In altri casi, più sofisticati, nelle vicinanze può essere collocato un ripetitore su linea telefonica fissa, GSM o via radio, comunque sistemi frapposti fra la microspia e la postazione ricevente finale atti ad estendere il raggio di azione.

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