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Utenti iPhone e Android spiati: Apple e Google nella bufera

Mercoledì, 27 aprile 2011 • Categoria: Privacy
di Nicola Bruno


Negli Stati Uniti sono già partite una class action, un’interrogazione al Congresso e un invito per Apple e Google a comparire davanti ad un procuratore generale. In Italia, Francia, Germania e Corea del Sud sono invece state le Autorità per la Privacy e la Comunicazione le prime a mobilitarsi.

A meno di una settimana dalla scoperta che i dispositivi Apple (iPhone, iPad e iPod 3G) e Android raccolgono informazioni dettagliate su tutti gli spostamenti del proprietario, si infiamma il dibattito sulla privacy degli smartphone e tablet di nuova generazione. Dalla polemica sul “file nascosto” facilmente accessibile da chiunque, ora l’attenzione si è spostata sull’utilizzo che Apple e Google fanno dei “geo-data” (informazioni localizzate) raccolte sui dispositivi mobili e poi conservati nei propri database. Sono davvero protetti e trattati in maniera anonima? E perché gli utenti non vengono adeguatamente informati sulle finalità di questa raccolta dati?

Le reazioni di Google e Apple - Se, da una parte, Google ha scelto la strada della trasparenza, spiegando da subito che la raccolta di dati è limitata e comunque necessaria per offrire servizi di localizzazione migliori (come, ad esempio, le mappe aggiornate del traffico), ancora non è arrivata nessuna risposta ufficiale da parte di Apple. L’unica presa di posizione sul tema risale a circa un anno fa, quando in una lunga lettera inviata a due Senatori statunitensi, la casa di Cupertino ammise di raccogliere “in maniera intermittente” le coordinate spaziali dei propri utenti. I geo-data - spiegava il colosso di Steve Jobs - vengono prima salvati sul dispositivo, poi resi anonimi attraverso un numero di identificazione e infine inviati ogni 12 ore ai server Apple dove vengono conservati in un database accessibile internamente. Per gli utenti più attenti alla privacy - garantiva Apple nella lettera - è sempre possibile disattivare le funzionalità di localizzazione e così essere sicuri di non essere più “spiati”.

Spy Phone

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C’erano una volta i cellulari spia? Ci sono ancora

Lunedì, 10 gennaio 2011 • Categoria: Spy Phone cellulari spia

Tanto rumore per nulla. Anzi: tanto clamore per non fare nulla. Poco meno di due anni fa – qualcuno forse se ne ricorderà – esplose un allarme sulle possibilità di trasformare un cellulare in uno strumento di spionaggio e intercettazione, che si guadagnò l’attenzione di molti media. Ci fu anche un intervento istituzionale, con tanto di formulazione ufficiale di buone intenzioni per arginarlo. Ma, com’era ovvio fin d’allora, non se ne fece nulla. Perché poco o nulla si può fare, e per vari motivi.


Perché tornare a parlare di un argomento sul quale le effimere luci della ribalta si sono spente da tempo? Perché, nonostante tante belle parole, il problema esiste ancora, benché pochi lo conoscano: per rendersene conto è sufficiente imbattersi in un banner pubblicitario come quello qui riprodotto, che fa parte del novero delle inserzioni proposte di Google AdWords ed è comparso anche in un articolo dedicato all’argomento proprio da The New Blog Times circa tre mesi fa (e per la medesima dinamica potrebbe apparire anche in questa pagina).

Cellulari Spia

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I telefonini e quelle applicazioni troppo curiose

Giovedì, 15 luglio 2010 • Categoria: Sorveglianza informatica

Tutti sappiamo che scaricare un file dalla Rete, da un forum o da un sito misconosciuti non è certo il massimo della sicurezza, specie se si tratta di un'applicazione da installare sul proprio smartphone. Indubbiamente, quando ci si avvicina a uno store di grande nome, si dà tuttavia per scontato che le applicazioni disponibili, sia a pagamento che quelle gratuite, siano affidabili e sicure. Ebbene, secondo SMobile Systems non sarebbe affatto così. Da un recente rapporto, disponibile in formato Pdf, nel quale si analizza l'Android market (ma l'analisi - precisa Smobile Security - si può estendere ad altri store), si evince infatti un potenziale pericolo presente in un cospicuo numero di applicazioni normalmente disponibili al download senza che gli utenti ne percepiscano la reale pericolosità intrinseca.

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Garante privacy: aumentano ricorsi, occhi su servizi e sanità

Mercoledì, 30 giugno 2010 • Categoria: Privacy

Nel 2009 è leggermente aumentato il numero di ricorsi al Garante della privacy. Lo comunica la stessa autorità nella Relazione annuale, in cui sottolinea come il grosso delle violazioni contestate riguardi attività promozionali indesiderate, attivazione di servizi non richiesti e strutture sanitarie. Sono stati 360 -- si legge nella relazione presentata stamani a Montecitorio -- i ricorsi presentati al Garante, "con un leggero aumento rispetto al 2008", per lo più "relativi a banche e finanziarie, attività di marketing, datori di lavoro pubblici e privati, amministrazioni pubbliche". Le violazioni amministrative contestate, compreso il primo semestre 2010, sono oltre 600. Nell'anno passato i provvedimenti collegiali adottati sono stati circa 600, e circa 4000 le risposte date tra quesiti, reclami e segnalazioni, in particolare riguardo a telefonia, credito, centrali rischi, marketing, videosorveglianza, Internet e assicurazioni

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La spia è dietro l’angolo: SpyPhone.it

Venerdì, 18 giugno 2010 • Categoria: Spy Phone cellulari spia

La piattaforma Symbian è una delle più utilizzate per i telefonini di nuova generazione, più facile quindi trasformarli in sistemi di intercettazione. Il tempo in cui un pirata informatico necessita  trasformare un normale cellulare in una perfetta spia si conta in secondi. Condizione fondamentale per l’intercettazione è prendere  possesso del telefonino della “vittima”. A molti potrebbe sembrare fantascienza, ma basta andare su SpyPhone per rendersi conto quanto è facile trovare il software o l’hardware necessario. A quel punto un malintenzionato può carpire gli sms inviati e ricevuti, la lista delle chiamate in entrata e uscita e ha la possibilità di ascoltare a distanza tutto quello che accade intorno al cellulare spia, passando per l’opportunità di localizzare la persona che lo ha con sé. Il kit dello spione, dunque, e un computer con Bluetooth per collegarsi al cellulare senza cavi ed inviargli il programma spia da installarvi. Non tutti i cellulari possono essere trasformati solo quelli con piattaforma symbian.

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Bolzano, spiavano gli sms del marito. Condannati una donna e un investigatore

Giovedì, 10 giugno 2010 • Categoria: Spy Phone cellulari spia

Spiare gli sms del proprio marito può costare caro. Lo sanno bene una donna e un investigatore privato condannati per aver utilizzato e venduto «Polifemo» un programma che è in grado di trasmettere gli sms inviati e ricevuti da un’a ltra utenza telefonica. Insomma una sorta di «occhio» su un altro cellulare per poter controllare. E magari scoprire un tradimento. Per entrambi il pubblico ministero aveva chiesto un decreto penale di condanna ma solo l’investigatore ha accettato.Così Tiziano Loss, titolare di un’agenzia investigativa, dovrà pagare 6.700 euro mentre la sua cliente di Egna (Bolzano) - che si era opposta al decreto penale - ha patteggiato la pena e dovrà pagare circa 2 mila euro. Il reato di cui sono stati accusati è quello di installazione di apparecchiature atte ad intercettare o impedire conversazioni telefoniche.

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