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Le guerre asimmetriche, gli ostaggi, le spie

Venerdì, 18 gennaio 2013 • Categoria: Zone di Guerra

Partita su più fronti. Qualcosa oltre quanto è stato raccontato, e le ragioni vere e i ruoli delle forze in campo in una forma di guerra brutalmente spietata. La cronaca è ormai dettagliata e precisa. La tragedia algerina è accaduta a circa 40 km da Ein Aminas, nel sud-est algerino, ai confini con la Libia. Un gruppo di oltre 50 jihadisti ha assaltato il sito di estrazione gasiera gestito dalla Sonatrach algerina in Joint venture con BP (britannica), Statoil (norvegese) e Jcg Corp (giapponese), uccidendo 2 persone, ferendone 6 e prendendo in ostaggio tutti i presenti: fra 200 e 400 persone. 

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Libia, pirata ascolta i messaggi militari dell'esercito degli Stati Uniti e li racconta in Rete

Martedì, 22 marzo 2011 • Categoria: Zone di Guerra

"Se tentate di lasciare il porto, sarete attaccati e distrutti immediatamente". Questo messaggio, indirizzato alle navi da guerra dell'esercito libico, è stato diffuso un paio di notti fa da Commando Solo, l’aereo delle forze militari americane impiegato nelle cosiddette operazioni psicologiche, azioni di propaganda progettate per influenzare l’umore del nemico condizionandone le decisioni in tempo di guerra.

Solitamente l’esercito degli Stati Uniti cerca di tenere nascoste questo tipo di informazioni. Infatti, il messaggio non è stato diffuso da ufficiali del Pentagono, ma da un pirata dell’aria che monitora le onde radio alla ricerca di notizie sulla Operation Odyssey Dawn, la missione statunitense parte dell’intervento Nzto in Libia. Una volta catturate, le informazioni vengono immediatamente cinguettate su Twitter. “ Il mio compito è ascoltare queste comunicazioni alla ricerca della verità, senza alcuna propaganda politica o militare”,  ha detto il pirata, di nazionalità olandese, a Wired.com.

Nella sola giornata di domenica, il pirata ha scoperto e rivelato i numeri di serie, le comunicazioni e i movimenti di dozzine di aerei Nato, compresi jet dell’esercito italiano in volo sui cieli della Sicilia. Come ci riesce?

Microspie

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Guerra al Cairo, spari sulla folla

Giovedì, 3 febbraio 2011 • Categoria: Zone di Guerra

Gli scontri fra i manifestanti anti Mubarak e i suoi sostenitori sono ripresi in piazza Tahrir dopo una notte di violenze. Complessivamente le vittime sono almeno tredici e decine i feriti.

La tv Al Jazira ha riferito che «cecchini» appostati su tetti sparano sulla folla a piazza Tahrir al Cairo. L'esercito è intervenuto con i carri armati per far arretrare i sostenitori del Presidente egiziano Hosni Mubarak, che questa mattina avevano superato il cordone di sicurezza creato dalle forze armate per tenerli a distanza dai manifestanti ostili al regime presenti in piazza Tahrir, al Cairo. 

I  sostenitori del rais sono scatenati: fermano i simpatizzanti della rivolta contro il regime e minacciano i giornalisti e i cittadini stranieri. Secondo fonti locali uno straniero è stato picchiato a morte in Piazza Tahrir. L’identità e la nazionalità della vittima non sono ancora noti. Migliaia di manifestanti che si oppongono al regime sono riuniti da stamani a piazza Tahrir, teatro dal pomeriggio di ieri di scontri fra i sostenitori di Mubarak e gli oppositori.

Recupero sms cancellati

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Le masse egiziane non saranno alleate di Israele

Giovedì, 3 febbraio 2011 • Categoria: Zone di Guerra

Tre o quattro giorni fa, l’Egitto era ancora nelle nostre mani. Il nostro esercito di esperti – compreso il nostro massimo esperto di Egitto, Benjamin Ben-Eliezer – aveva detto che “tutto è sotto controllo”, che il Cairo non è Tunisi e che Mubarak è forte. Ben-Eliezer aveva detto di aver parlato al telefono con un alto funzionario egiziano, il quale gli aveva assicurato che non c’è niente di cui preoccuparsi. Potete contare su Hosni, in procinto di diventare l’ex presidente dell’Egitto.


Venerdì notte tutto è cambiato. Si è scoperto che le valutazioni dei servizi segreti israeliani, che erano state recitate fino alla nausea dagli analisti di corte, erano ancora una volta, potremmo dire, non proprio il massimo dell’accuratezza. Il popolo dell’Egitto ha voluto dire la sua, ed ha avuto il coraggio di non mostrarsi in linea con i desideri di Israele. Un attimo prima che il destino di Mubarak sia sancito una volta per tutte, è giunto il momento di trarre le conclusioni israeliane.


Non la piaga delle tenebre in Egitto, ma la luce del Nilo: la fine di un regime sostenuto dalle baionette è una fine annunciata. Esso può andare avanti per anni, e la rovina a volte arriva quando meno la si aspetta, ma alla fine arriva. Non solo Damasco e Amman, Rabat e Tripoli, Teheran e Pyongyang: anche Ramallah e Gaza sono destinate a crollare.


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