L'investigatore pagato dall'azienda non può controllare come il dipendente lavora
Venerdì, 10 agosto 2012 • Categoria: Investigazioni Private
Dei tradimenti della moglie, di cosa facciano i mariti o i fidanzati quando se ne vanno in giro da soli, agli italiani, interessa sempre di meno. Meglio indagare sull'assenteismo dei dipendenti, sulla fedeltà dei soci, sull'affidabilità dei clienti. Meglio spiare per questioni di business, che per affari di cuore. La crisi economica ha toccato tutti i settori, ma non quello dell'investigazione privata che in questi anni ha visto aumentare fatturati e clientela. Per le agenzie la recessione è stata un affare, anche se, per cavalcare l'onda, gli 007 hanno dovuto letteralmente rivoluzionare il loro lavoro.
C'è molto meno sesso e molto più spionaggio industriale, oggi, nelle loro indagini. Solo il 30 per cento di chi si rivolge ad un'agenzia investigativa lo fa per questioni di famiglia, nella stragrande maggioranza dei casi la clientela è un'azienda, una banca, un imprenditore che sospetta frodi, concorrenza sleale, finti assenteismi o violazioni nella tutela di marchi e brevetti. Lo dimostra uno studio di Axerta (una delle principali agenzie italiane) su dati della Camera di Commercio di Milano: negli ultimi tre anni il numero delle agenzie, in Italia, è aumentato del 9 per cento e il giro d'affari complessivo, nel 2010, ha toccato quota 350 milioni di euro (più 10 per cento sul 2009).
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Tutto partì da un automobilista che portò la sua vettura da un elettrauto perché la batteria si scaricava troppo rapidamente. Il tecnico accertò che la batteria alimentava anche una microspia. Da qui le indagini e il coinvolgimento di persone legate all'agenzia 'Professional detective', all"Ags investigazione e sicurezza' all"Alfa security', alla 'AA Romapol' e altri. Diversi i casi presi in esame dagli investigatori e anche il ricatto tentato a carico di una donna ripresa più volte fotograficamente per screditarla. Sono state rinviate a giudizio dal gup di Roma, Giovanni De Donato, 20 persone coinvolte nello scandalo su una serie di indagini illegali compiute da agenzie di investigazione private della capitale con la complicità di poliziotti e funzionari dell'Agenzia delle entrate. Il processo inizierà il primo dicembre prossimo davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma. Per gli altri indagati che hanno deciso di sottoporsi a riti alternativi il gup deciderà il 28 settembre.
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