Giustizia sommaria: Milano è capitale degli spioni
Martedì, 25 gennaio 2011 • Categoria: IntercettazioniL’accanimento giudiziario contro il premier? Più che di feeling, è questione di cifre. Già, perché il feeling alla rovescia che fa sì che Silvio Berlusconi, suo malgrado, sia il «bersaglio» preferito di alcune procure d’assalto come Milano,viene svelato anche dai numeri: perché proprio Milano, il pool di punta della corazzata anti-Cavaliere delle toghe, è da anni al top delle classifiche per quanto riguarda il numero di intercettazioni, telefoniche e ambientali. Nel 2007 ne ha fatte 17.357, più del doppio di Roma, che si è fermata a 8.544, persino più di Palermo, che pure contro il Cav s’impegna mica poco.
Ma tant’è, per la causa mica si può stare a sottilizzare sulle forze in campo. E visti i frutti di certe inchieste, meglio pescare a strascico, ascoltando a tappeto conversazioni che qualcosa su cui costruire un castello d’accuse prima o poi si tira fuori, il Rubygate insegna. Tanto poi, se va a finire a tarallucci e archiviazione - vedi a Napoli le intercettazioni tra il premier e l’allora direttore generale della Rai Agostino Saccà - nessuno paga. A meno che a cambiare le cose non intervenga il sì alla proposta di legge appena presentata dal Pdl - primo firmatario l’onorevole Luigi Vitali - che prevede l’introduzione del reato di «ingiusta intercettazione», con relativa riparazione per le vittime e sanzioni per i giudici.
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