Le "spie" installate per i ladri
Giovedì, 19 maggio 2011 • Categoria: Video Sorveglianza
All'origine del provvedimento furti di materiale e atti vandalici nella centrale operativa
«Nessuna cimice installata in Comando e nessuna telecamera posizionata nei luoghi di lavoro ma solo in punti di transito e ingresso dove si sono registrati furti e danneggiamenti». Così Matteo Maroni, comandante della Polizia locale consortile, replica alle accuse delle organizzazioni sindacali dopo che alcuni agenti hanno rinvenuto, nei locali del Comando, quattro microcamere mimetizzate all'interno di quadri elettrici.
Che servissero a spiare qualcuno, a questo punto è evidente ma, secondo il comandante, vi sono motivazioni precise che nulla avrebbero a che fare con lo stato di agitazione in corso, e soprattutto non sarebbe stata violata alcuna norma: «Negli anni ci sono stati ammanchi di materiale e di vestiario tecnico che, ripetendosi, hanno danneggiato economicamente l'Ente e insinuato forte disagio in un ambiente deputato a far rispettare regole e prevenire illeciti».
Non solo: sarebbero spariti persino detersivi. Il culmine degli spiacevoli episodi si registrò a marzo 2008, quando svanirono vestiti lasciati in prova per le taglie ed una sedia venne scagliata a terra nella centrale operativa, con schegge sparse a terra. Gli stessi dipendenti avrebbero chiesto misure drastiche per far cessare una situazione «che gettava ombre sulla moralità e onestà di tutto il personale», come spiega Maroni, che passò all'azione: due denunce alla Procura contro ignoti e nel frattempo l'installazione di quattro microcamere in luoghi d'ingresso e transito dove gli autori dei furti sarebbero dovuti passare.