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Facebook meglio di Google

Domenica, 2 gennaio 2011 • Categoria: Attualità

Facebook supera Google. Sia nei termini più ricercati nel corso del 2010 sia nella classifica dei siti più visti negli Stati Uniti. La statistica realizzata da Hitwise dimostra come la stringa "facebook", declinata in una serie di varianti, sia ripetuta quattro volte nei principali 10 termini di ricerca di quest'anno (occupando stabilmente i primi due posti). Nel 2009 era presente solo in due accezioni; ma, sopratutto, c'era anche Google, insieme con YouTube e altri famosi siti, mentre negli scorsi dodici mesi il nome del motore di ricerca di Mountain View è sparito dalla top ten. Sarà anche perché ormai "Google" è ampiamente conosciuto che non serve più cercarlo.

La conferma che Il social network vince ancora nella classifica dei dieci siti più visitati negli Stati Uniti.

Microcamere su Spiare.com

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Recorded Future, il motore sa cercare tra ciò che accadrà

Mercoledì, 22 dicembre 2010 • Categoria: Business Intelligence

ANNUSA eventuali collegamenti nascosti. Registra temporalmente ogni evento, dichiarazione e proiezione, creando alberi relazionali per identificare i punti di contatto fra persone e aziende: sono queste le caratteristiche di Recorded Future 1, motore di ricerca creato con lo scopo  -  a dir poco ambizioso  -  di predire il futuro basandosi su passato e presente.

Nata dall'investimento congiunto di Google e della Cia, questa company statunitense ha già sollevato un polverone per le possibili applicazioni che i suoi servizi potrebbero portare con sé. Che si tratti di un primo passo verso la teoria del pre-crimine teorizzata da Philip Dick nel film Minority Report? Oppure della psicostoriografia di Isaac Asimov, su cui si basa il ciclo della Fondazione? In attesa di vedere le potenzialità reali dello strumento, due fattori sono inequivocabili: da un lato che le agenzie di sicurezza americane - Cia, Darpa e non solo - stanno cercando di conquistare un punto di vista privilegiato sul web, nella convinzione che tra le sue pagine si nascondano i segnali necessari a prevenire attacchi terroristici; dall'altro, che aumenta sempre di più il rischio che i motori di ricerca diventino degli strumenti privilegiati della conoscenza, capaci di filtrare la realtà dal loro punto di vista.

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Eliminata un applicazione di Google per spionaggio

Mercoledì, 3 novembre 2010 • Categoria: Spionaggio

Secret SMS Replicator è un’applicazione che permette al nostro dispositivo di inoltrare, da altri dispositivi, gli SMS in arrivo senza insospettire minimamente la vittima.

Google ha deciso di bannare l’applicazione dell’Android Market, la ragione è che l’applicazione presa in esame “viola le politiche sui contenuti dell’Android Market”.

La mossa di Google potrebbe accendere un dibattito sulla natura open della piattaforma, ma non ci sembra questo il caso.

Se proprio si ha la necessità di spiare le persone si può cercare l’applicazione in altre fonti, senza compromettere la sicurezza nell’Android Market.



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Spionaggio informatico su Facebook

Martedì, 2 novembre 2010 • Categoria: Spionaggio

Le autorità Svizzere denunciano che nei primi sei mesi del 2010 sono aumentati, a livello mondiale, i casi di spionaggio informatico.

Attacchi mirati. Nel dossier semestrale pubblicato a novembre, la centrale analisi sicurezza informatica (Melani) dichiara: le grandi multinazionali che lavorano nel settore ICT come Google e Adobe sono state attaccate da hacker professionisti, notizia che lascia presupporre che dietro questi attacchi ci sia la stessa mano. Una dettagliata analisi ne spiega le ragioni.

Per la centrale, dietro la raccolta di informazioni non autorizzate, si celano ragioni puramente finanziarie o interessi criminali ma anche lo spionaggio di Stato, qualcosa come una minaccia per imprese e servizi pubblici.

L’ignoranza. È da chiarire, però, che pressocché la totalità dei cosiddetti attacchi informatici che giungono a buon fine, riescono a causa della scarsa competenza dei gestori web – ivi compresi quelli aziendali o governativi – o alla poca attenzione degli utenti.

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Il Garante Privacy detta le regole per le Google Cars in Italia

Lunedì, 25 ottobre 2010 • Categoria: Spionaggio

I guai di Google Street View in Canada (per ora solo un rimprovero contro l’ “intercettazione” abusiva di dati dalle reti wireless) e in Spagna (costata una denuncia) non sono bastati a Google Street View. Il Garante italiano scende di nuovo in campo, dopo il guaio dello “spionaggio” non voluto da parte delle Google cars: oea il Garante chiede più privacy a Google Street View.

Sull’onda delle proteste in Germania e un caso “d’infedeltà coniugale” scoperto via Street View in Italia, il Garante italiano ha stabilito le regole per le Google Cars. Google dovrà pubblicare anche sulle pagine della cronaca locale (almeno due quotidiani) e avvisare su un’emittente radiofonica il percorso delle Google Cars nelle città più grandi, rendendo noti i dettagli del percorso all’interno nei quartieri.

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Google: regole per la sicurezza online

Mercoledì, 20 ottobre 2010 • Categoria: Internet Sicurezza

Fonte: news.wintricks - Per salvaguardare i propri dati dai pericoli che si possono quotidianamente incontrare in Rete, Google ha stilato una semplice guida per gli utenti. Molto spesso, infatti, i dati memorizzati sul computer sono messi a rischio non tanto dalle vulnerabilità del sistema operativo e dei software installati, quanto dal comportamento poco prudente dell’utente. Google ha pertanto preparato una “Gmail Security Checklist” che si sviluppa in 18 punti ed ha lo scopo di garantire che l’utente assuma dei comportamenti atti a proteggere la sicurezza dei propri dati in Rete. I 18 punti, divisi in sezioni, si presentano proprio come una sorta di checklist formata da 18 consigli sui quali mettere un segno di spunta:

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Google ci spia

Venerdì, 13 agosto 2010 • Categoria: Privacy

Traccia e registra i nostri movimenti sulla rete. Vede quello che cerchiamo, vede quello che leggiamo o guardiamo. Sa dove siamo. Conosce i nostri interessi, anche quelli che vogliamo tenere nascosti. Controlla il contenuto e i destinatari delle nostre email. Pochi lo sanno, qualcuno lo sospetta, quasi tutti lo ignorano, ma è proprio così. Ci spia. E poi ci scheda, conservando la mole di informazioni che ci riguardano in un database per un anno e mezzo. Otto italiani su dieci che usano Internet sono finiti nei database di Google. Più riesce a conoscerci, più specifica, corrispondente ai nostri gusti e quindi efficace sarà la pubblicità che ci farà trovare sui siti che visitiamo. Per i cervelloni del marketing è semplicemente behavioral advertising, pubblicità personalizzata. I difensori della privacy, invece, usano un termine più sinistro: profiling. Profilazione degli utenti. Ormai lo fanno quasi tutti i più grossi operatori del web. Ma nessuno in maniera capillare quanto il gigante di Mountain View. Ma quante informazioni riesce a raccogliere il colosso della rete?

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Google ti spia? La vuvuzela ti avverte. Nasce l'applicazione che tutela la privacy

Venerdì, 6 agosto 2010 • Categoria: Privacy

Si chiama Google Alarm ed è un'applicazione che consente di essere avvertiti quando Google sta catturando dati dell'utente mentre naviga. Il computer emetterà un suono, simile a quello prodotto dalla fastidiosa vuvuzela, la tromba usata durante i mondiali in Sudafrica. L'applicazione Google Alarm è stata sviluppata da Jamie Wilkinson che da anni cerca di svelare i trucchi usati da bigG per tracciare le abitudini dei navigatori. L'applicazione è compatibile con due tipi di browser: Google Chrome e Firefox. Google Alarm avverte quando dati personali sono stati inviati ai server di Google. Una volta attivato, farà visualizzare un avviso testuale sui siti visitati la percentuale di pagine che hanno uno stretto collegamento a Google.

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Google e CIA, amiche

Sabato, 31 luglio 2010 • Categoria: Intelligence

Google è il maggior provider di pubblicità in rete, la CIA è il volto "ufficiale" della potente intelligence statunitense: due organizzazioni diverse con obiettivi diversi ma che si incontrano nel caso dell'investimento comune in Recorded Future. La piccola società ha realizzato un software di monitoraggio di nuova concezione, potenzialmente in grado di servire agli scopi sia di Google - vendere ancora più pubblicità a più persone - che della CIA - controspionaggio, investigazioni, antiterrorismo e sorveglianza globale. L'engine di monitoraggio (o "analisi spaziale e temporale") sviluppato da Recorded Future rastrella dati su mezzo milioni di siti web, flussi Twitter, post su blog, mettendo in correlazione persone ed eventi e fornendo ai propri clienti preziose informazioni su trend o avvenimenti passati, presenti e persino futuri.

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Quanto vale la nostra privacy in rete?

Mercoledì, 21 luglio 2010 • Categoria: Privacy

Le informazioni che diffondiamo quotidianamente in rete, spesso in maniera inconsapevole, generano ogni anno miliardi di dollari. E a beneficiare di questo ricco bottino sono realtà come Google, Yahoo! e Facebook che raccolgono ogni giorno le informazioni provenienti dai propri utenti, per poi rivenderle agli investitori pubblicitari. Ma poiché si tratta di materiale che ci appartiene a tutti gli effetti, per quale motivo dovrebbero essere loro gli unici a trarne profitto? È l’interrogativo a cui ha provato a rispondere Bynamate, start-up con sede operativa a San Francisco, sviluppando un'applicazione attraverso cui gli utenti possono monitorare la quantità e la tipologia di dati che i cosiddetti ad network, ovvero le aziende che mettono in contatto gli investitori pubblicitari con i siti web che promuovono i loro prodotti, accumulano durante la nostra navigazione sul web. Secondo Ginsu Yoon, co-fondatore delle start-up ed ex Business Manger di Second Life, questo sistema rappresenta un’opportunità per i consumatori, poiché lo sviluppo tecnologico ha riguardato per ora soltanto il mondo delle imprese.

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Internet/ Google, brevettato il mouse "spia"

Martedì, 20 luglio 2010 • Categoria: Internet Sicurezza

"Sistema e metodo per modificare la rilevanza dei risultati della ricerca attraverso un'attività di monitoraggio": è il titolo abbastanza innocuo di un brevetto ottenuto da Google, che aveva presentato domanda nel 2005. Si tratta di un sistema per valutare gli interessi degli utenti del motore di ricerca analizzando i movimenti del cursore. In particolare il sistema permetterebbe di dare un valore agli spostamenti del puntatore sullo schermo e di calcolare la maggiore o minore valenza di un link. Potrà servire, certamente, ad affinare gli algoritmi di ricerca, o a meglio organizzare le pagine web valutando per esempio l'utilità o meno di un box informativo o di una mappa.

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